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martedì 17 settembre 2013

Serge Quadruppani dialoga con Maurizio Pagliassotti

alla Libreria Belgravia  di Torino - 27 settembre 2013 h. 21.00

Leggi liberticide, tecniche di controllo sempre più pervasive, creazione di database in grado di schedare chiunque: sono solo alcune conseguenze della politica della paura attuata nei Paesi di tutto il mondo.

Dopo "l'età dell'ansia", il nuovo secolo è attraversato da un sentimento di incertezza ancora più profondo. Su questo oggi prolifera una vera a propria politica della paura, che alimentata dalla complicità dei media, fabbrica di volta in volta nuovi pericoli - il terrorista, il no-tav, l'internauta, il rom - per distogliere la nostra attenzione da rischi ben più reali e indebolire le capacità critiche e di pensiero. 
"Sull'apparire di questi soggetti si fonda un'industria della paura, prospera un mercato mondiale della paura, si estende una nuova sfera giuridica della paura".
Serge Quadruppani delinea con precisione un "impero" in continuo movimento, sempre alla ricerca di nuovi nemici da sconfiggere, mettendoci in guardia dalle distorsioni della "macchina terroristica".





"Saturno" - Una strage senza apparente motivo, alle terme di Saturnia; un'inchiesta dalla quale si capisce subito che qualcosa non torna; un romanzo sull'Italia di oggi, sui suoi mostri e i suoi fantasmi, e insieme sulla finanza internazionale, scritto da Serge Quadruppani, maestro del noir francese, forse l'unico autore straniero che possa parlare del nostro Paese con l'amore e la competenza dei migliori giallisti italiani.

Alle terme di Saturnia, luogo preferito di relax per gli alti papaveri della società romana, un uomo uccide a sangue freddo tre donne, apparentemente scelte a caso, e svanisce nel nulla. Alla vigilia del G8 dell'Aquila, la prima pista che gli inquirenti sembrano voler seguire è quella di al-Qaida, ma il commissario Simona Tavianello non è convinta. La rivendicazione sembra copiata da mille altre e, d'altro canto, perché delle indagini è stata incaricata lei, che lavora alla Direzione antimafia? E perché le piste sembrano aumentare di numero, portandola sempre piú vicina al cuore della finanza internazionale? Ostacolata da membri di quell'apparato giudiziario che ha sempre e fedelmente servito, al commissario non rimane che ricorrere a ogni aiuto possibile, anche non convenzionale, fino a creare una squadra decisamente anomala, fatta di investigatori privati, ragazzini smaniosi di vendetta, e - perché no? - di cani, gatti, conigli, asini...

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